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In the first days of January
2015 I sent an email to Marco Bagnoli. I did not know where he
was on the planet. As always, Marco quickly replied: he was in
the desert of the ancient Persia!
His message "from the yellow Persian desert" carried
a mysterious photo of a vineyard. Like a caption it was a phrase:
"'Persian vineyard resting on otself'. Cultivated like ours
in Bolognano. That's fine, but do you compose music for vineyards...?".
I immediately replied saying yes. I was in Lisbon. Lucrezia De
Domizio - dear friend who had introduced me to Marco Bagnoli
in the 1990s - was in Bolognano. She was doing a movie on Bagnoli's
Vineyard.
Immediately, in coincidence, Lucrezia invited me to compose a
concerto for the movie.
Since I started working on music, I always followed the principle
of independence of the arts, as proposed by the brilliant playwright
Antonin Artaud. John Cage and Merce Cunningham have also done
the same throughout their lifes. Such as a plant is a plant,
a concert is a concert, and a movie is a movie. One should never
illustrate the other. When a work illustrates the other, it becomes
a degenerated sign.
Each work must be independent, and when put together, different
works generate something different - another work, a total one.
Thus, VIGNA was composed in the beginning of 2015. The sound
- and, more particularly, the order of the sounds - is entirely
determined by the movement of the trees, the wind and also by
the cables present in the vineyard. It is the alive environment,
the magical universe of Nature.
I installed ultra-sensitive contact microphones in the vineyard
- in six different positions - capturing the sounds of the plants.
The sounds generated not only the sounds of music, but also the
information that determined their order. A large music score
was created inside Virtual Reality. But this time, the score
was not exactly an operation in four dimensions, as I have done
so many times, but it is a kind of definition of principles for
an open work.
The music VIGNA is the combinatorial work in the dynamic articulation
of six groups of information. For the movie, I made a special
combination, a particular combinatorial design.
Besides the concert, one of the points of information capturing
in the vineyard has generated the music score of a long transverse
flute solo, with more than an hour in duration. This solo has
been incorporated in the concert. Interestingly, the information
of the movement - the plants, the air - captured in the trees
surprisingly created two very precise groups in high-resolution,
two strong gestalts! I repeated those groups several times -
12 times the first one and 21 times the second gestalt - and
I distributed them according to a chance operation. Thus, the
long flute solo is characterized by two movements. 24 and 21,
both forming the number 3.
VIGNA is a contemplative piece, almost mystical. It is necessary
to know a little of Marco Bagnoli's spirit to understand the
reasons for such an approach. It is a composition in which time
is, again, a key factor.
It is a music of Nature, revealing our always amazement in face
to the Universe.
Emanuel Dimas
de Melo Pimenta
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Nelle primi giorni di gennaio
2015 ho inviato una email a Marco Bagnoli. Non sapevo dove fosse
sul pianeta. Come sempre, Marco ha risposto rapidamente: era
nel deserto della antica Persia!
Suo messaggio "dal giallo deserto persiano" portava
una misteriosa fotografia di una vigna. Sotto la foto c'era una
frase: "Vigna persiana che riposa su di se'. Piantata come
la nostra a Bolognano. Va benissimo, ma componi tu una musica
per vigne...?". Ho risposto subito dicendo di sì.
Ero a Lisbona. Lucrezia De Domizio - cara amica che me a presentato
a Marco Bagnoli nelle anni 1990 - era a Bolognano. Ella stava
facendo il film La Vigna di Bagnoli.
Immediatamente, in coincidenza, Lucrezia mi invitò a comporre
un concerto per il film.
Da quando ho iniziato a lavorare con la musica, ho sempre seguito
il principio di indipendenza delle arti, come è stato
proposto dal geniale drammaturgo Antonin Artaud. John Cage e
Merce Cunningham hanno anche fatto lo stesso, durante tutta vita.
Tale come una pianta è una pianta, anche un concerto è
un concerto, e un film è un film. Uno non dovrebbe mai
illustrare l'altro. Quando una opera illustra altra, diventa
un segno degenerato.
Ogni opere deve essere indipendente, e quando sommate, differente
opere genereranno qualcosa di diverso - un'altra opera, totale.
Così, VIGNA fu composta all'inizio del 2015. Gli suoni
- e, più in particolare, il loro ordine - sono interamente
determinati dal movimento delle alberi, del vento e anche dei
cavi presenti nella vigna. È quello ambiente vivo, quello
magico universo della Natura.
Ho installato ultra sensibili microfoni di contatto nella vigna
- in sei diverse posizioni - che hanno catturato i suoni delle
piante. Questi suoni hanno generato non solo i suoni della musica,
ma anche 'informazione che a determinato il loro ordine. Una
grande partitura è stata creata in realtà virtuale.
Ma, questa partitura non è stata esattamente una operazione
in quattro dimensioni, come ho già fatto tante volte,
pero si una specie di definizione di principi per una opera aperta.
La musica VIGNA è il lavoro combinatorio nell'articolazione
dinamica di sei gruppi di informazioni. Per il film, ho fatto
una combinazione speciale, un disegno combinatorio particolare.
Accanto il concerto, uno dei quelle punti di captazione di informazione
nella vigna ha generato la partitura di un lungo solo di flauto
traverso, con più di un'ora di durata. Questo solo è
stato incorporato nel concerto. È interessante notare
che gli informazioni delle movimenti - delle piante, dell'aria
- catturati nelle alberi hanno creato, sorprendentemente, due
gruppi molto precise e di alta risoluzione, due forti gestalt!
Ho replicato quelli gruppi diverse volte - 12 volte il primo
e 21 volte il secondo gruppo - e le ho distribuito secondo una
strategia casuale. Così, il lungo solo di flauto è
caratterizzato da due movimenti. 12 e 21 formano il numero 3.
VIGNA è un pezzo contemplativo, quasi mistico. È
necessario conoscere un po 'lo spirito di Marco Bagnoli per comprendere
le ragioni di un tale approccio. È una composizione in
cui il tempo è, nuovamente, un fattore fondamentale.
È una musica della Natura, rivelando nostro sempre incantamento
in fronte al Universo.
Italia. 2015
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